Per il 50mo dei Bronzi, la Calabria aveva stanziato tre milioncini di euro. Come sono stati spesi, la Regione dovrebbe dichiararlo; e dovrebbero controllarlo i consiglieri di opposizione. Dovrebbe, e non lo fa; dovrebbero, quelli di opposizione, ma in Consiglio regna una poco raccomandabile unanimità e volemose bene.
Ammesso, e ne dubito tantissimo, che i soldi siano stati spesi, cosa è avvenuto? Visite al Museo? Ma il Museo è aperto, istituzionalmente, dagli anni 1930, con o senza Bronzi. Qualche convegno? Un concerto? O che altro?
Il 50mo è servito a far conoscere la storia della “Calabria” (non si chiamava così) ai tempi dei popoli antichissimi – Ausoni, Enotri, Siculi, Itali… -, ai tempi dei Greci, ai tempi dei Romani? No, non è servito: gli specialisti sanno quanto già sapevano; il pubblico, la gente, ne sanno anche loro quanto ne sapevano prima, cioè quasi niente. E se chiedete in giro cosa sa della Magna Grecia un laureato, è grasso che cola se vi risponde Pitagora; ma per le tabelline, mica per il teorema; e figuratevi la filosofia!
Hanno parlato di Magna Grecia a Sibari, Crotone, Locri, Reggio, etc? È stato girato un film? È stato rappresentato del teatro sui Bronzi?
Insomma, no. Detto questo, mi chiedo se ancora si possa fare qualcosa. Secondo me, sì; e avrei delle idee. Quali idee?
Mi scriva qualcuno importante della Regione, ma con carta intestata, protocollo e firma autografa, e ve le dico. Idee, non piagnistei o invenzioni di sana pianta che i due sono Pinocchio e Lucignolo, o altre fantasie. Idee atte a creare situazione attrattive di turismo culturale; e a far sapere al popolo la storia della “Calabria” in quei lontani dì.
Pensate che lo faranno?
Ulderico Nisticò