27enne ucciso con una fucilata alla testa, due indagati


Nuovi sviluppi in riferimento all’omicidio di Francesco Palmieri, il 27enne ucciso il primo aprile dello scorso anno con una fucilata alla testa a Paravati di Mileto: i carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia hanno notificato a Nicola Polito, 34 anni, cugino della vittima, sottoposto a fermo poche ore dopo il delitto, e a Pasquale Evolo (53 anni), l’avviso di conclusione indagini coordinate dal procuratore di Vibo Camillo Falvo e dal pm Concettina Iannazzo.

Ai due sono contestati i reati di cooperazione nel delitto colposo, morte come conseguenza di altro delitto e omicidio colposo.
Poche ore dopo il delitto, i carabinieri avevano fermato Nicola Polito dopo avere trovato, in un magazzino nella sua disponibilità, l’arma clandestina che aveva sparato, un fucile calibro 12. Gli accertamenti del Ris di Messina hanno confermato la presenza sul luogo del secondo indagato Pasquale Evolo riuscendo ad isolare sul fucile i profili genetici di entrambi gli indagati.

L’omicidio sarebbe maturato al termine di una lite per ragioni di droga: un debito di poche decine di euro.
Nel corso di una colluttazione, i due avrebbero fatto partire un colpo dal fucile che Polito aveva portato con sé per ottenere il denaro: quest’ultimo avrebbe atteso l’arrivo di Evolo e Palmieri imbracciando un fucile sovrapposto ed Evolo, alla vista dell’arma, lo avrebbe assalito per strappargliela via senza tuttavia riuscire nell’intento: in quel frangente sarebbe partito il colpo che ha determinato la morte di Palmieri che assisteva inerme.